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Jewels of the Crown

Benvenuta Creatura in Viaggio.

Se Destino ti ha condotto qui,

ci deve essere un motivo.

Vuoi esplorare ogni angolo di Athleon insieme a noi?

Jewels of the Crown è una saga teen fantasy scritta da Alessandra Zanetti.

Le vicende si svolgono sul pianeta Athleon, precisamente a partire da uno degli istituti più importanti del pianeta: l’Accademia Crown.

Le protagoniste sono le bulle -almeno inizialmente- della scuola: belle, impavide e di famiglie importanti, niente può scalfire le “Jewels”, i gioielli dell’Accademia Crown.

Dopo varie punizioni, incomprensioni ed evoluzioni, la protagonista Tiara e il suo trio fidato formato da Aleera, Marishka e Verona, diventeranno persone diverse, e forse migliori.

I personaggi sono molteplici, come molteplici le razze e le storie raccontate: dalla cugina di Tiara, di razza silvana felina ai compagni di classe più acclamati, come il drago Ivan o il suo rivale Lotan.

Nessuno sfugge all’evoluzione e allo smascheramento del proprio io: una serie di romanzi che parte da uno spunto adolescenziale e finisce per scardinare le certezze che un adulto, ancora in grado di porsi domande, pensava di aver costruito intorno a sé.

Ecco qui una piccola guida, per te che hai appena mosso il primo passo nel nostro universo.

 

All’origine del tutto stava la vibrazione primordiale; essa si scisse nei primi moti che sono diventate poi le leggi dell’Universo stesso…

Ok, l’abbiamo presa un po’ alla larga.

Stringiamoci sul mondo di Athleon, che già è grande cento volte il pianeta Terra e dunque c’è molto da raccontare senza passare prima dall’Universo tutto.

Il sistema di Athleon è semplice e complesso allo stesso tempo: vi è una Diarchia imperiale che regge il pianeta. Attenzione, non nel binomio “imperatore e imperatrice” ma nel binomio “Due forze uguali e opposte che siano in grado di compensarsi a vicenda e trovare il proprio equilibrio”.

A controllo e garanzia che non vengano persi mai di vista gli obiettivi da parte della diarchia, vi è il cosiddetto “Consiglio dei Dodici” che diversamente da quanto si pensi, non è ormai più composto da 12 creature da molto tempo. In origine, quando non c’era ancora così tanta popolazione sul pianeta, tuttavia, l’organo in questione era formato appunto da Dodici Guardiani, e il nome è così rimasto.

Il Consiglio dei (molti più di) Dodici è un insieme di creature di varia provenienza e razza, che si sono distinte per meriti diplomatici, militari, artistici o culturali nel proprio Paese e ne diventano pertanto portavoci, secondo un complesso sistema gerarchico di punteggi ed esami. Qui vi sarebbero moltissime parentesi da aprire su cosa significhino esami e punteggi su Athleon, ma ci limiteremo a dire che più si è in alto nella scala di comando, più ci si trova a essere costantemente sotto esame. Gli esami intesi come prova per cui ci si prepara e per cui si ottiene un dato punteggio che porta a un titolo o a uno specifico risultato, sono qualcosa che su Athleon finisce circa nell’età che sul pianeta Terra corrisponde ai 12-14 anni.

Si tratta piuttosto di prove “nascoste” per valutare che chi è in possesso di determinati titoli o ruoli sociali, non diventi inadeguato.

“Gli esami non finiscono mai” è un motto inventato proprio sul pianeta Athleon, ma che non è mai stato molto compreso sulla Terra.

Per continuare questa breve presentazione, i (molti più di) Dodici hanno in comune solo una cosa: fanno parte dei Guardian.

I Guardian sono una sovrastruttura che potremmo definire militare, per via della loro formazione anche militare: essi, tuttavia, sono creature che hanno conseguito eccellenza in vari ambiti, da quello artistico a quello diplomatico, da quello commerciale a quello scientifico. Non si tratta di un esercito, ogni Nazione ha uno o più eserciti a seconda delle realtà; i Guardian sono i guardiani dell’equilibrio sul pianeta. Chiunque può vivere sotto la Diarchia e chiunque può viverne al di fuori.

Esistono Stati o Città che hanno i loro re e regine, e al contempo riconoscono l’autorità massima della Diarchia; esistono Nazioni intere, come le Terre Selvagge, che sono sterminate e affollate, e che non riconoscono l’autorità del sistema imperiale.

Chi vive sotto questo sistema, deve rispettare determinate leggi, chi vive al di fuori, dovrà fare i conti con altro.

I Guardian garantiscono che la Diarchia venga rispettata da chi se ne dichiara dipendente, perché far parte del sistema imperiale porta moltissimi vantaggi ma richiede impegno. Qualora ci fossero fortissimi contrasti, i Guardian possono intervenire anche nelle Terre Selvagge o in altri luoghi non controllati dalla Diarchia. Questo perché i Guardian, in particolar modo quelli di altissimo livello, garantiscono l’equilibrio sul pianeta e rispondono a leggi talvolta più alte della Diarchia stessa.

 

Cosa c’entra tutto questo con Accademia Crown?

Le Accademie sono diffuse su tutta Athleon e si occupano della formazione che potremmo dire “superiore” o “universitaria” dei giovani di tutto il pianeta. A seconda della validità dell’Accademia, si potranno raggiungere determinati gradi di “partenza” nella vita lavorativa, che pure è vincolata a una modalità di esami e meritocrazia incessanti.

L’Accademia Crown è una delle prestigiose -se non la più- Accademie del pianeta, perché forma quella che sarà parte dell’elité del futuro. Non importa da che famiglia arrivi, all’Accademia Crown il rigore e la severità sono uguali per tutti.

Vero è che non è così semplice accedere, la meritocrazia in gioventù spesso è figlia della propria famiglia e non dei propri meriti.

E questo purtroppo vale sempre. Su Athleon e sulla Terra.

Tuttavia, è proprio durante il periodo di crescita all’interno dell’Accademia che i giovani possono mostrare e dimostrare, più a loro stessi che agli altri, quanto valgono e quanto potenziale può sbocciare dalle loro scelte e dal loro impegno.

 

Ecco perché approdare con la propria aeronave all’Accademia Crown, poteva essere il sogno inarrivabile per qualcuno o l’inevitabile conseguenza delle attività di famiglia per altri. Da qualsiasi lato si provenisse, era un’emozione a cui non si poteva rimanere indifferenti.

Ed ecco perché quando l’aeronave attraccò per la prima volta, in fondo, anche quella che era ancora una ragazzina viziata inconsapevole del suo ruolo nell’Universo sussultò un poco.

Quella sensazione non durò moltissimo, infatti la giovane Tiara sbuffò con un cenno prima di saltare giù senza nemmeno guardare le sorelle che l’avevano accompagnata là dove loro erano già state e avevano lasciato il loro ragguardevole marchio di infinite lodi e meriti.

Ma chi me lo fa fare?

Pensava mentre il resto delle aeronavi si avvicinava alla banchina della scuola.

Quante anime in pena, illuse che tutto questo serva a qualcosa.

Identificò gli stemmi delle famiglie più importanti della Nazione e delle città; decise in quel momento chi sarebbe stato degno di starle vicino e chi no.

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Tiara era figlia della famiglia imperiale, ma era comunque un’adolescente.

Aveva bisogno di simili e dissimili, di confronto e scontro, di comprensione e di litigio, di amore e odio, di fratture e di riconciliazioni. Presto avrebbe capito il suo ruolo, lo avrebbe respinto e accettato più volte. Ma non era ancora il momento.

I momenti giusti si sa, arrivano molto prima o molto dopo rispetto a quando ci si ritenga pronti.

In ogni caso, quello che apprese nell’Accademia fu quanto di più prezioso potesse mai apprendere in tutta la sua vita. Ma anche questa consapevolezza arrivò molto dopo. Lo comprese proprio quando sembrava “tardi”.

Quando tutto sembrava follemente perduto - secondo vicende che ora non ha senso raccontare - Tiara comprese che tutto quello che aveva imparato non erano nozioni, magie, abilità di combattimento… no, il vero valore della sua scuola era averla preparata ad affrontare chi era. Ad abbracciare il suo meglio per trovare il meglio degli altri, e ad accogliere il suo peggio, perché venisse curato dagli altri. A comprendere cosa significhi realmente guardare oltre la realtà, a osservare il potenziale di un amico, a valutare le ragioni di un nemico, a distinguere non il bene dal male, ma l’opposto nel suo equilibrio.

 

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